ANCHE TU PUOI DIVENTARE UNO SHAPER. LA GUIDA
PARTE I - PROGETTAZIONE
Capitolo 1 - PROGETTAZIONE TAVOLA.
Quello che c'è da sapere prima di inziare.
Il primo passo nel processo di progettazione è la scelta del blank corretto. La maggior parte delle tavole da surf sono realizzate con schiuma poliuretanica (PU) o polistirene espanso (EPS). Una buona tavola da surf può essere costruita utilizzando sia l'uno che l'altro. Gli ultimi decenni hanno portato componenti nuovi, sofisticati e più eco-compatibili nel surf, o riesumato materiali utilizzati in passato, ma la combinazione schiuma/resina resta la scelta più popolare in tutto il mondo. Noi ci occuperemo di queste due opzioni di blank, sulla base della cui scelta, cadranno tutte le altre decisioni. Il nostro suggerimento è quello di valutare i pro e i contro di tutti i materiali, sia da un punto di vista economico, di quantità di manodopera e facilità di lavorazione che dal punto di vista del prodotto finale.
BLANK PU
I Blanks in poliuretano espanso (PU) sono stati alla base dell'industria del surf dagli anni '60 fino ai giorni nostri. La maggior parte dei blanks PU hanno una densità standard (spesso i vari marchi blanks PU offrono varie densità) di 3 libbre per piede cubico, circa 48 kg/m3, molto più densi e più pesanti dei blanks in Polistirolo (2lb/ft3 o 30-35 kg/m3), con una struttura cellulare più piccola. Per questo motivo le tavole costruite con blanks in PU rendono la surfata più fluida in condizioni non perfette, assorbendo i chop e le vibrazioni più efficacemente rispetto ai blanks in EPS.
I blanks in PU vengono forniti con già inserito uno stringer in legno e ciò fa risparmiare tempo sia in fase di lavorazione che, come nella costruzione di longboard sopra i 9 piedi, nella ricerca di legni adatti.
Altra preoccupazione in meno quando si lavora con blank in PU, è che la laminazione può essere fatta sia con resina poliestere che epossidica. Normalmente si utilizza resina poliestere in quanto l'utilizzo di resina epossidica su blanks in PU, entrambi molto più costose delle rispettive alternative, vi porterà a spendere una cifra importante.
Altra caratteristica dei blanks in PU che lo rendono in questo caso preferibile al blank in EPS, è la minore capacità di assorbimento d'acqua. Durante una session capita spesso di rompere la tavola, magari dopo averla urtata contro uno scoglio. Bene, con un blank in PU si può tranquillamente, nei casi meno gravi, restare in acqua e magari continuare ad utilizzare la tavola anche nei giorni successivi magari mettendo una pezza con un buon nastro americano. L'assorbimento di acqua è minimo e si può tranquillamente asciugare la parte danneggiata una volta finita la sweel.
Dal punto di vista dello shaper, lavorare un blank in PU sarà molto più soddisfacente a causa della compattezza della schiuma che rende piacevole lo scivolamento degli strumenti. Nessun crack o blister di schiuma che partono, la superficie di un blank in PU è consistente e dura, e l'attività si avvicina più a quella dello scultore. Una sensazione completamente differente rispetto alla lavorazione di blank in EPS tanto che tutti gli shapers potranno convenire nella semplice frase "un vero blank in PU è tutta un'altra cosa!!"
Esistono inoltre differenze interne tra blank in poliuretano e blank in poliuretano. Adesso sono molti i paesi in cui le aziende si sono lanciate nella produzione di blank per l'industria del surf. Non tutte le ciambelle escono con lo stesso buco. Quasi tutti gli shaper sono concordi nel dare estrema importanza alla scelta del marchio del blank sia dal punto di vista della lavorazione che da quello dell'esito finale. Nella lavorazione un ottimo blank ha una formula della schiuma poliuretanica frutto di anni di ricerca applicata al surf. Inoltre sono fondamentali le dimensioni, un'ampia scelta per accogliere i vari progetti e limitare il lavoro di sgrossatura. L'ortogonalità e precisione delle superfici è un elemento fondamentale tanto che non tutti sono in grado di avere risultati soddisfacenti in questo senso. Ottimi blanks possono avere caratteristiche diverse, alcune più utili per uno scopo, altri per un altro. Ad esempio la durezza della superficie ha conseguenze sulla lavorabilità e sulla resistenza ai bozzi. Un buon blank deve essere capace di raggiungere il giusto compromesso tra questi due fattori. All' interno di questo range, dove rientrano i migliori marchi di blanks, si contraddistinguono diverse filosofie: chi predilige la lavorabilità strizzando l'occhio allo shaper, chi invece la durezza pensando maggiormente al surfista.
La scelta di un ottimo blank è fondamentale per un handshaper, soprattutto se alle prime armi, orientandosi su blanks ben realizzati nella forma e nella formula della schiuma, più facili da carteggiare e con un ampio catalogo per aiutare a risparmiare tempo nel lavorare per arrivare alla forma desiderata. Noi siamo orgogliosi di aver portato in Italia la distribuzione di USBLANKS, senza dubbio la punta di diamante tra i blanks nel mondo. Nata dalle viscere di Clark Foam, Usblanks è l'ideale per il principiante e per il professionista e per il surfista che lo porterà in acqua.
BLANK EPS
I Blanks in EPS sono stati anch'essi utilizzati nelle tavole da surf per decenni, ma il suo utilizzo fu messo da parte nel momento in cui fu inventato il Clark Foam in Poliuretano Espanso. L'Australia seguì l'invenzione così il mercato fu letteralmente dirottato verso i Blanks in PU. Mai abbandonati completamente, i Blanks in EPS sono tornati in voga soltanto negli ultimi 10/15 anni, in concomitanza con la chiusura della fabbrica di Clark Foam nel 2005 nel contesto americano. Sempre partendo dagli USA la riscoperta del polistirolo come base delle tavole da surf ha portato verso uno studio delle tecniche e dei benefici che questo materiale poteva offrire all'industria del surf. Queste tavole hanno dimostrato un rapporto resistenza/peso superiore al poliuretano, permettendo di aumentare la resistenza e ridurre il peso. In questo momento i più popolari marchi di tavole da surf, Firewire, Lost, Heyden Shape utilizzano blanks in polistirolo per produrre le loro tavole, così come alcuni dei migliori surfisti del mondo, utilizza tavole in EPS sia nel freesurf che durante le gare nel World Tour. Attualmente l'EPS è particolarmente popolare per le tavole da onda medio piccola, dove la capacità di galleggiamento ed il peso sono fattori importanti, ma stanno guadagnando popolarità anche nei gun da big-wave e nei longboard da prestazione, dove il rapporto resistenza /peso è importantissimo. Inoltre un blank in polistirolo risulta essere nettamente più economico di un blank in PU.
I Contro di questo materiale sono stati la maggiore permeabilità all'acqua all'interno delle cellule del polistirolo, una quantità di lavoro maggiore rispetto ad un clarkfoam preshapato grezzamente e l'utilizzo obbligatorio della costosa e "difficile" resina epossidica. È fondamentale sapere che quando si lamina su un blank in EPS (o XPS, sotto vi spiegheremo questo materiale) deve essere utilizzata resina epossidica. La resina epossidica è necessaria in quanto la sua alternativa, la resina poliestere, contiene Stirene, un solvente in grado di sciogliere il polistirolo. Poco male dato che la resina epossidica è molto più resistente rispetto alla resina poliestere.
Vediamo in elenco le maggiori motivazioni per cui il binomio EPS/EPOXY è stato abbandonato:
1) Da un punto di vista economico il risparmio ottenuto con il polistirolo andrà interamente perduto sul costo maggiore della resina epossidica, due o tre volte tanto.
2) La resina epossidica è inoltre molto più bisognosa di cura ed "affetto" rispetto ad una poliestere. Essa necessita di precisione e attenzione nel mix dei due componenti, di maggiore controllo della temperatura e dell'umidità, di lunghi, spesso lunghissimi tempi di indurimento, di maggiore protezione da polvere e sporcizia. Insomma non proprio una materia "facile".
3) Un blank in polistirolo è anche più difficile da lavorare, in quanto rispetto al poliuretano è più fragile ed è molto facile rovinarlo con il probabile stacco di parti o blister che dovranno essere successivamente riparati.
4) Inoltre sarà maggiore la quantità di lavoro da spendere nella fase dello shape e del glassing. Il progetto veniva ricavato partendo da un blocco parallelepipedo. Si doveva aggiungere uno stringer per dare rinforzo rispetto alla rottura. In più non è da sottovalutare che la resina epossidica ha tempi di indurimento molto più lunghi rispetto ad una poliestere, così che sarà necessario aspettare molto tempo tra una lavorazione e l'altra. Tutto ciò non è assolutamente funzionale alla produzione industriale.
5) Ultimo e più grande difetto, è lo spazio aereo tra le perle a celle chiuse che intrappola e trattiene l'acqua. Di per sé il polistirolo di buona densità non assorbirebbe acqua. Provate a lasciarlo fuori durante una giornata di pioggia incessante. Il problema si presenta quando il polistirolo viene chiuso in una "pelle" di fiberglass. La sensibilità al cambio di pressione e al calore, causato dalla presenza di aria tra le cellule chiuse che compongono il blocco, provoca assorbimento nel momento in cui si rompe la tavola. Dopo aver assorbito calore in spiaggia o in auto, il contatto con l'acqua più fredda e una contemporanea rottura del rivestimento in fibra di vetro provoca l'assorbimento di acqua all'interno. Più vi sarà assorbimento di acqua, più difficile sarà la sua fuoriuscita, causando aumento di peso e ingiallimento.
6) Sempre legata alla stessa causa, la spinta verso l'esterno dell'aria all'interno sollecitata dal calore può provocare un distacco del laminato, cioè del fenomeno chiamato più comunemente delaminazione. Essendo una questione di differenza di pressione interno/esterno rispetto alla tavola da surf, anche un viaggio in aereo può risultare molto pericoloso.
Un altro tipo di polistirene, o più comunemente polistirolo, è il Polistirene Estruso (XPS), prodotto appunto attraverso un processo di estrusione. Al contrario del suo similare, esso si comporta molto meglio rispetto all'assorbimento dell'acqua, ma rispetto ad esso è più soggetto alla delaminazione. Questo materiale è inoltre più costoso e di difficile reperibilità, anche se in alcune aziende edili è possibile trovare dei pezzi secondo il vostro bisogno. Solo se vi adatterete ai colori e alle misure disponibili potrete risparmiare molto. Con questa soluzione i costi saranno ancora maggiori rispetto ai due precedenti binomi PU/POLY e EPS /EPOXY, poiché anche in questo caso si dovrà utilizzare resina epossidica.
MA SE IL POLISTIROLO HA TUTTI QUESTI DIFETTI RISPETTO AGLI ALTRI MATERIALI PERCHÉ SCEGLIERLO?
Noi non daremo nessun giudizio finale su quale sia il materiale migliore, ma degli elementi sui quali ognuno potrà valutare di volta in volta in base al proprio progetto. Innanzitutto veniamo ai pregi che l'abbinamento EPS/Epoxy ha nei confronti della sua alternativa più famosa.
A livello prestazionale la tavola realizzata in EPS/EPOXY sarà più resistente e allo stesso tempo più leggera. Il rapporto peso/resistenza sarà così nettamente migliore rispetto al binomio PU/POLY che sarà possibile ottenere maggiore prestazione migliorando contemporaneamente la resistenza. La differenza di peso del prodotto finale è evidente, grazie innanzitutto ad una densità del foam estremamente differente. Con questo tipo di differenza, nel caso di una tavola in EPS, si può decidere di aumentare la quantità di fiberglass per la laminazione aumentandone la resistenza restando sempre al di sotto del peso standard di una tavola in PU/POLY.
Densità minore del blank comporta inoltre una maggiore galleggiabilità che in situazione glassy o poco agitato regalerà velocità e maggiore planata sopra l'acqua. Ciò rappresenta sicuramente un vantaggio quando si necessita una tavola capace di regalare maggiori soddisfazioni in condizioni non molto impegnative, migliorando la facilità di remata, anticipo nel take off, velocità in sezioni morbide. Ma può rappresentare un vantaggio anche per chi richiede prestazione estrema, in quanto maggiormente agile e leggera, tanto che è sempre più evidente l'utilizzo di tavole in Eps tra i personaggi del World Tour sia in free surf che durante i contest.
La struttura della schiuma, che a differenza della schiuma poliuretanica a cellule fisse, è costituita da cellule chiuse fuse insieme in un processo di cottura a vapore, comporta una maggiore qualità elastica e di memoria rispetto al PU. Anche se la ricerca di alcuni marchi ha portato ad una evoluzione della schiuma poliuretanica PU in termini di resilienza, rendendola molto più simile al polistirene espanso, l'EPS in generale è meno soggetto al fenomeno dello schiacciamento.
Abbiamo visto i vantaggi del binomio EPS/EPOXY dal punto di vista della prestazione, adesso andiamo a valutare quelli dal punto di vista dello shaper. Innanzitutto la completa libertà di fare shape inusuali che sarebbero impossibile con un blank in PU già grezzamente preshapato. Da un blocco di polistirolo potrete far uscire tavole con tail larghissimi, rocker piatti o altissimi, sbizzarrirvi come volete senza dover far rientrare il vostro progetto ideale all'interno dei blanks. L'EPS libera la creatività di ogni shaper senza incatenarlo ai progetti delle industrie di foam.
Uno dei vantaggi dei blanks in EPS è che questi hanno una densità costante per tutto il suo volume. I blank in PU sono più densi e duri in superficie e tendono ad essere più morbidi man mano che si scende verso il nucleo interno. Per questo motivo con il PU dobbiamo stare attenti a rimanere il più possibile vicini allo stampo preshapato e quindi scegliere bene il blank in base al proprio progetto per preservare la componente più durevole. Se si scende troppo a fondo, è più facile ottenere ammaccature durante l'uso in acqua.
Non meno importante, soprattutto per un principiante shaper o glassatore, il fatto che la resina epossidica ha un tempo di lavorazione maggiore, ovvero dei tempi utili prima che inizi la fase di indurimento, che a differenza della poliestere non avviene in modo improvviso, ma molto graduale. Ciò facilita il lavoro di chi è alle prime armi, e comporta inoltre una maggiore accuratezza nell'evitare sprechi di resina da gettare a terra. Con la poliestere infatti non si scherza! Bisogna essere veloci e per questo sempre meglio abbandonare con il quantitativo di resina da versare soprattutto in fase di laminazione. Ciò si tramuta in un fabbisogno inferiore di resina per tavola quando si utilizza epossidica.
Altro elemento, che qui accenneremo soltanto per essere ripreso più avanti in senso più ampio e dal punto di vista della sostenibilità ambientale, è la bassa intensità di emissione di odori, che in caso di lavoro in garage o giardino o addirittura a casa, vi eviterà un bel po' di litigi con chi vi risiede vicino.
Quanto abbiamo descritto sopra non basta però a spiegare come nel mercato di oggi il polistirolo abbia recuperato nei confronti del poliuretano. Come abbiamo suddetto, molti dei migliori marchi e surfisti utilizzano il polistirolo EPS come materiale dei loro blank. Lo sviluppo dei materiali e delle tecniche di costruzione hanno permesso alle tavole di polistirolo di pareggiare molti di quelli che erano considerati dei deficit nei confronti del PU, e di mantenere invece i vantaggi propri del binomio EPS/EPOXY. Per spiegarci meglio, riprendiamo i punti sopra presentati come difetti, cercando di integrarli descrivendo la situazione attuale con l'evoluzione dei materiali.
1) Costo maggiore della resina epossidica;
Da questo punto di vista nessun miglioramento, la resina epossidica, nelle sue forme più qualitative continua ad essere molto più costosa eliminando tutto il risparmio attenuto con la scelta del blank in EPS. In compenso le resine epossidiche hanno avuto un maggiore sviluppo nella ricerca di un prodotto più funzionale alla produzione di tavole da surf, più efficace e sempre meno tossico.
2) La resina epossidica è inoltre molto più bisognosa di cura: precisione e attenzione nel mix, di maggiore controllo della temperatura e dell'umidità, di lunghi, spesso lunghissimi tempi di indurimento, di maggiore protezione da polvere e sporcizia.
La continua ricerca su questo materiale ha portato alla produzione di resine con qualità superiori e più vicine all'esigenza de produttore di tavole da surf. La nostra particolare ricerca dei materiali migliori ci ha portato ad imbatterci con la Resina Epossidica prodotta da Resin Research, un'industria americana che ci ha assolutamente folgorato. Una fortuna essere gli unici distributori in Italia di questo fantastico prodotto.
L'Epossidica Resin Research ha tempi di completo indurimento molto ridotto rispetto alle altre resine epossidiche, mantenendo però ragionevoli tempi di lavorazione. L'ultima nata in casa Resin Research, l'epossidica Kwik Kick, accorcia ancora di più i tempi di completo indurimento mantenendo ragionevoli tempi di lavorazione. A temperatura ambiente di 21C°, ha un tempo di lavorazione prima che parti il processo di indurimento di 18 minuti e raggiunge lo stato solido dopo solo 90 minuti!!! Aumentando la temperatura questi tempi si riducono ancora di più!! Questo vuol dire possibilità di costruire una tavola in due/tre giorni a temperature estive. (In inverno si consiglia comunque un riscaldamento dell'ambiente per ottimizzare la fluidità della resina). Questa caratteristica vi permetterà di costruire la vostra tavola super resistente in pochissimi giorni, così come fareste con una tavola in poliestere. Questa caratteristica la rende appetibile sia per il principiante che ha bisogno di maggior tempo per portare a termine la laminazione, sia per i professionisti che richiedono tempi di indurimento più brevi.
Un altro difetto della epossidica era quello della impossibilità di utilizzo a temperature inferiori ai 20 gradi. Non è consigliato assolutamente, ma la formula Kwik Kick può essere utilizzata e raggiunge l'indurimento anche a temperature fredde. Non dovrete riscaldare l'intera stanza per fare un ritocco o una riparazione.
Rispetto alle altre resine epossidiche, Kwick Kick Resin Research mantiene bassa la produzione di calore durante l'indurimento, prestandosi meglio di qualsiasi altra resina al fissaggio dei plugs fins o leash!!!! Le resine epossidiche possono raggiungere temperature elevate durante l'indurimento, e nelle colate può perfino arrivare a fondere ciò che lo circonda. Kwik Kick riduce questo effetto, ma sempre meglio stare attenti con gli spessori.
La resina epossidica è sempre stata più sensibile alle impurità, tradotta spesso nella fuoriuscita di fastidiose bollicine o parti di tessuto scoperte. Resin Research ha sviluppato un particolare ingrediente che aiuta in modo concreto a ridurre la possibilità che questi si presentassero ad indurimento della resina. ll rivoluzionario Additivo F rende la resina facilmente carteggiabile e libera dalle fastidiose bolle causate da impurità!!! Un additivo esclusivamente inventato per Resin Research ed incompatibile con le altre resine epossidiche (NON UTILIZZATE ADDITIVO F SU ALTRE RESINE! POTREBBE CAUSARE GRAVI DANNI!!!), che permette di ridurre i problemi e gli svantaggi della resina epossidica rispetto alle poliestere e di mantenere tutti i vantaggi in termini di robustezza, flessibilità e lavorabilità che l'epossidica ha nei confronti della resina poliestere. L'Additivo F rende Resin Research indiscutibilmente la più utilizzata negli Usa e la più desiderata nel resto del mondo.
3) Fragilità della schiuma e maggiore difficoltà di lavorazione;
I blocchi in EPS sono in genere disponibili in densità da 25, 30, e 35 kg/m3. La maggior parte degli shaper scelgono blocchi 30/35 kg/m3, in quanto sono più facili da shapare fornendo una tavola resistente ma leggera. Densità più basse, 15/25 kg/m3 sono utilizzati in Stand Up Paddleboards. Come abbiamo su scritto, un'altra caratteristica in difetto dell'EPS rispetto al PU è la struttura cellulare più grande; ciò rende più difficoltoso shapare e ottenere superfici completamente lisce. Infatti la superfice risulta più resistente all'utensile e spesso, anche quando si è dolci e attenti, si possono creare dei piccoli buchi. Per ovviare a questo difetto, una volta terminata la fase dello shape, si può sigillare tutta la superficie della tavola con uno stucco mischiando a un pò di resina con delle microsfere organiche ultraleggere. Questa fase, non obbligatoria ma fortemente consigliata, vi permetterà di avere una superficie perfettamente liscia, pitturabile con facilità e soprattutto vi consentirà di utilizzare meno quantità di resina epossidica in laminazione, in quanto lo stucco otturerà tutti i pori sigillando il blank. Il prodotto finale sarà perfettamente liscio e privo di fessure ed anche il fastidioso effetto visivo del polistirolo scomparirà.
4) Maggiore quantità di lavorazione nello shaping e nel glassing.
I tempi di lavorazione del blocco in Eps rispetto ad un blank in PU grezzamente shapato sono in genere maggiori. Adesso è possibile saltare la fase della produzione e incollaggio dello stringer utilizzando bande Unidirezionali in carbonio (o altri materiali più ecologici come il Basalto) che unite alla maggiore resistenza della resina epossidica garantirà una maggiore flessibilità e resistenza alla rottura oltre che una diminuzione di peso rispetto all'opzione stringer in legno. Se non siete fissati con le anime in legno alcune scelte di materiale vi potranno far risparmiare fatica, peso e denaro e guadagnare in flessibilità e prestazioni. Potrete realizzare tavole a prova di schiacciamento di auto utilizzando fiberglass di tipo "S-glass" al posto del più comune "E-Glass" in aggiunta di tape in carbonio al posto del legno.
Se invece desiderate ridurre il lavoro da dedicare alla estrazione del progetto dal parallelepipedo in polistirolo, potrete chiedere alla fabbrica di polistirolo vicino a voi il taglio preciso del vostro progetto. Sul nostro sito potrete usufruire della possibilità di ottenere il vostro Blank Preshaped già realizzato in outline e profilo rocker. In questo caso non vi resterà che lavorare sui dettagli, cioè i rails, curva del deck, i concavi, tail, channels e tutto quanto vogliate effettuare sul vostro blank. Dovrete soltanto inviarci il vostro progetto realizzato attraverso programmi CAD ottimizzati per il surf come AKU SHAPE o SHAPE 3D e comunicarci se volete o meno inserire lo stringer, e lo spessore. Avrete saltato la parte più faticosa e "polverosa" (inoltre per fare superfici ben ortogonali si ha necessità di buoni e costosi strumenti), e dovrete lavorare sulla parte più emozionante e originale dello shape manuale: i rails, il deck, ii concavi, il tail ed eventualmente channel o altro
5) Il più grande difetto, lo spazio aereo tra le perle a celle chiuse che intrappola e trattiene l'acqua.
Innanzitutto il problema maggiore (per chi non fa un uso professionistico della tavola) cioè l'assorbimento di acqua in concomitanza di una rottura, resta un grande fardello per l'EPS!! I nuovi sviluppi in materia di densità e compattezza delle cellule diminuiscono la capacità di assorbimento tanto che non rappresenta più un problema abbastanza grande da far scartare il suo impiego. I nuovi Blanks EPS SUPERFUSED, derivati da un processo di fusione delle cellule EPS, migliorano ancora la resistenza all'assorbimento. Ciò nonostante il consiglio resta che se vi dovesse capitare una rottura durante una session è importante comunque uscire ed utilizzare prodotti per la riparazione istantanea e provvisoria, come Solarez Epoxy, FCS mastice Epoxy, o del semplice nastro telato di tipo americano, che potete utilizzare magari per finire il vostro surf trip o aspettare la fine della swell. Il consiglio poi è quello di asciugare bene la tavola e ripararla prima di portarla nuovamente in acqua. Importante effettuare una completa asciugatura dell'interno della tavola aiutandovi dando calore alla tavola ed effettuare successivamente una riparazione a regola d'arte. Sul nostro sito sono disponibili kit completi per la riparazione con tutto il necessario di prima qualità per completare l'operazione.
6) Fenomeno delaminazione.
Come abbiamo già spiegato, in casi di forte calore o cambi di pressione, la spinta dell'aria intrappolata tra le cellule EPS può far distaccare il laminato dalla superficie del blank. Si tratta di un guaio molto serio. Si possono prendere delle precauzioni, evitando di colorare il blank, di utilizzare paste per sigillare che reagiscono ad acqua o calore, di evitare colori scuri, soprattutto il nero. Tutto ciò abbassa le possibilità, ma non elimina il problema alla base della delaminazione.
Variazioni estreme di temperatura o di pressione sprigionano il rilascio di gas che provocano una pressione verso l’esterno determinando la delaminazione. L'installazione di una valvola di sfiato in grado di far uscire aria dal nucleo verso l'esterno della tavola impedendo l'ingresso di acqua, previene l'accumulo di pressione uniformando e bilanciando costantemente la differenza di pressione tra l'interno della tavola e l'ambiente circostante. Lo sfiato funziona consentendo all'aria e altri gas di passare liberamente attraverso la membrana impedendo l'ingresso di liquidi.
Abbiamo fin qui tralasciato l'aspetto ambientale che noi riteniamo molto importante, ma per questo non significa allinearci al discorso "forte" ambientalista del momento che ritiene tutto ciò che è Bio come Eco Friendly. La nostra resina Resin Research è ad alto contenuto Bio ed è indicata insieme ad altre poche resine come veicolo per ricevere l'ormai famoso Bollino in carta di riso dall'Associazione ECOBOARD PROJECT. Inoltre l'EPS è completamente riciclabile al contrario della schiuma poliuretanica.
Ma il nostro assioma principale è quello per cui tutto ciò che dura di più, è maggiormente Eco Friendly. Non ci inoltriamo qua in questioni complesse e politiche che porterebbero divergenze, per cui torniamo subito sul concreto.
La resina epossidica, soprattutto nelle sue forme più recenti, non emette quei fastidiosi odori che inquinano l'ambiente ai vicini prossimi. L'utilizzo di resina epossidica è pressochè inodore, tutto l'opposto della resina poliestere. Quest'ultima potrebbe far innervosire pesantemente persone nel raggio di un centinaio di metri, soprattutto vostra madre o padre o fidanzato/a.
Più concreta ancora è invece la questione sicurezza del lavoratore, cioè di chi utilizza la resina. L'emissione di vapori della maggior parte dei sistemi epossidici è molto più basso rispetto alle resine poliestere. Le Resin Research sono tutte altamente solide e hanno 1/50 dei vapori delle resine poliestere. Inoltre l'epossidico NON è cancerogeno a differenza dello stirene contenuto nelle poliestere. L'unico effetto della nostra resina epossidica sulla salute è la possibilità di provocare dermatiti sulla pelle, il che è semplicemente evitabile attraverso l'utilizzo di buoni guanti. Altra questione è l'Additivo F, cancerogeno e pericoloso in quanto contiene Toulene, ma il quantitativo in questo caso è minimo.
Adesso avete molti strumenti in più per decidere. Non esiste un consiglio per tutti, ma ognuno dovrà valutare per sé, per i suoi obiettivi e le proprie capacità e disponibilità. Se avete dubbi sulla scelta, sappiate che dovrete scegliere se anche voi volete realizzare una tavola con le vostre mani.